Premessa (serie So)

Allo stato attuale, la serie So conta ventisette documenti a foglia di palma, tutti rinvenuti nell’Arsenal (L), con la sola eccezione delle tavolette So 894 e So 1053, provenienti dal NEP (I3) (Lejeune 1968, 33-37; Olivier 1967; Bernabé et alii 1990-1991; Bernabé 2016b, 511). Il gruppo di testi è suddiviso in tre sets So, So(1) e So(2). Di questi, So comprende 9 testi per cui non è ancora stato possibile identificare la mano scribale; di contro, So(1) e So(2) , invece, furono redatti dagli scribi H 129, H 130, H 131 e H 231, per un totale di 18 testi (KT VI). Alcune tavolette sono attribuite solo in via dubitativa a una mano scribale: So 4447 potrebbe essere stata redatta da H 129, mentre è possibile che lo scriba H 131 abbia scritto So(2) 4431 e So(2) 4443.

Con poche eccezioni (So 894, So(1) 4436, So(2) 4446), le tavolette della serie sono tutte organizzate su uno (So 4447, 5789, 8182, So(1) 4429, 4432, 4437, 4441, 4448, 4449, So(2) 4431, 4434, 44384439, 4445) o due righi di scrittura senza ruling (So 1053, 4435, 4487, 8251, 8561, So(1) 4430, 4440, So(2) 4433, 44424443).

Sul piano filologico-contestuale, la caratteristica principale di questo gruppo di testi è la menzione del logogramma *243 rota, che si riferisce al sostantivo a-mo (cf. gr. *ἂρμο, /amo/, ruota), attestato nella serie anche al neutro plurale, a-mo-ta (DMic s.v.; Bernabé et alii 1990-1991, Bernabé 2008, 208-209; Bernabé 2016b).

Il logogramma rota è poi spesso affiancato dall’abbreviazione ZE (cf. gr. ζεῦγος, /dzeugos/, paio) e, solamente in alcuni casi, da MO (cf. gr. μόνος, /monwon/, singolo): questo dato ha lasciato supporre che le ruote fossero registrate a coppie, ma che, all’occorrenza, potessero essere rendicontate anche singolarmente (Docs2; Melena 1987b; Bernabé 2016b, 511).

La registrazione del numero di ruote, che segue solitamente quella del logogramma e delle eventuali abbreviazioni, è accompagnata da una ricca aggettivazione, finalizzata a descrivere il prodotto registrato. Tra le notazioni più frequenti vi è il tipo di legno impiegato per la fabbricazione, e-ri-ka, pte-re-wa o ki-da-pa, ovvero, rispettivamente, il legno di salice (cf. gr. ἑλίκας), quello di olmo (cf. gr. πτελέϝας > πτελέας) e un tipo di legname non ancora identificato; assai frequente è anche la precisazione della tipologia delle ruote, definite o-da-ke-we-ta o te-mi-dwe-ta, rispettivamente provviste di denti e provviste di piedini (cf. gr. *ὀδατ-ϝεντ-ς e *τερμίδ-ϝεντ-ς), termini tecnici probabilmente legati alla tipologia di raggi che completavano le ruote; nella tavoletta So 894 è altresì attestata la voce ka-ko-de-ta, interpretata come corrispettivo miceneo del greco χαλκόδετα, legate con il bronzo e, dunque, con morsetti di bronzo (< χαλκός, bronzo, + δέω, legare) (DMic s.vv.; Bernabé et alii 1990-1991; Bernabé 2008, 208-209; Bernabé 2016b).

Altra informazione solitamente presente in questo gruppo di documenti è la qualità del manufatto registrato (a-ro2-a, migliore, cf. gr. *ἄρροhα, oppure wa-ra-wi-ta, danneggiate, cf. gr. *ϝραϝιστα, sebbene in questo secondo caso sia stata ipotizzata anche la lettura “ruote derivate da un bottino”) ( cf. DMic s.vv.).

I testi della serie So offrono anche indicazioni circa la situazione amministrativa delle ruote durante il processo di fabbricazione. Difatti, alcune tavolette specificano se queste ultime sono già state consegnate (de-do-me-na, per cui cf. gr. *δεδομένα, consegnate), se sono ancora in corso di lavorazione (wo-zo-me-na, per cui cf. gr. *ϝορζομένα), o se vi sono degli ammanchi (o-pe-ro, per cui cf. gr. *ὄφειλω); altre riportano anche riferimenti all’annata di fabbricazione (ne-wa, pe-ru-si-nwa, ossia nuove o dell’anno passato, cf. gr. *νέϝα > νέα e *περυσινϝα > περυσινός) e alla tipologia contrattuale cui erano soggetti gli artigiani incaricati della produzione, esplicitata dai sostantivi o-pa e/o ta-ra-si-ja, che ad oggi si ritiene indichino, da un lato, il rapporto lavorativo intercorrente tra il centro palatino e i lavoratori indipendenti, dall’altro il contratto stipulato dal palazzo con lavoratori dipendenti e/o semi-dipendenti e che implicava anche la consegna delle materie prime necessarie per la produzione di quanto commissionato (al riguardo, si vedano in particolare DMic s.vv.; Aspects, 89-111; Melena 1983; Bernabé et alii 1990-1991, 167-168, 171; Nosch 1997-2000, 27-44; Nosch 2000; Killen 1999; 2001b, 161-180; Nosch 2006, 161-182; Bernabé 2008, 210-211; Sacconi 2008, 691-705).

Infine, in un solo caso, che ci si appresta peraltro a trattare nel dettaglio, ossia quello della tavoletta KN So 4448, compare altresì la menzione del toponimo, Festòs (pa-i-to), forse il luogo di destinazione o, più probabilmente, di provenienza delle ruote registrate (cfr. infra, nonché Barnabé 2016, 518).

KN So(1) 4448

KN So(1) 4448 è una tavoletta a forma di foglia di palma, rinvenuta nell’Arsenal (L) ed unanimemente attribuita alla mano scribale H 130 (KT VI).

Il documento, organizzato su un unico rigo di scrittura, registra tre paia di ruote (rota ZE 3) realizzate con legno di olmo (pte-re-wa, cf. gr. *πτελέϝας > πτελέας); nel documento si specifica che i raggi delle ruote registrate erano provvisti di piedini (te-mi-dwe-ta, cf. gr. *τερμίδ-ϝεντ-ς) nella parte terminale, probabilmente per fissare i raggi al cerchione (DMic s.v. e supra).

Come accennato (supra, serie So), quel che in questo testo risulta particolarmente interessante è la menzione, in caratteri più grandi e al caso locativo (infra, philology), della località di Festòs (pa-i-to), prova del fatto che tali manufatti avevano con questo luogo una qualche relazione, la cui natura non viene tuttavia esplicitata. Al riguardo, è stato ipotizzato che il toponimo potesse indicare o il luogo di consegna delle ruote o, più plausibilmente, quello di provenienza (Bernabé 2016, 518).

A questo proposito, va ricordato che anche nella tavoletta KN Sd 4413 compare questo toponimo in relazione a dei carri solo parzialmente assemblati, fattore che ha indotto gli studiosi a ricercare un qualche legame tra i documenti: giacché Sd 4413 registra carri già assemblati, ma ancora sprovvisti di ruote, associati alla località di Festòs e sebbene il loro numero preciso non sia preservato, sarebbe interessante ipotizzare che le ruote registrate in KN So(1) 4448 fossero quelle destinate ad essere montate sui carri registrati in KN Sd 4413.

pa-i-to  ,  a-mo-ta  ,  pte-re-wa  ,  te-mi-dwe-ta     rota     ZE   3

A Festòs, tre paia di ruote (fatte) di legno d’olmo, provviste di piedini.

pa-i-to: nome al caso locativo singolare (o al nominativo di rubrica) per il quale risulta comunemente ammessa la corrispondenza con il toponimo Φαιστός (Festòs), la cui localizzazione geografica nella pianura della Messarà, a Sud del fiume Ieropotamos, è unanimemente accettata (DMic s.v.). In questo caso, il termine potrebbe indicare il luogo di destinazione delle ruote o, più probabilmente, quello di provenienza delle stesse (Bernabé 2016, 518).

a-mo-ta: nominativo (di rubrica) neutro plurale di a-mo, sostantivo unanimemente ricondotto al greco *ἂρμο, ruota (ma cf. gr. classico ἂρμα, carro, per traslazione semantica) (DMic s.v.).

pte-re-wa: genitivo singolare di un sostantivo femminile generalmente ricondotto al greco *πτελέϝaς (da *πτελέϝa > πτελέa), di olmo, e impiegato per descrivere la tipologia di legname utilizzato per la fabbricazione delle ruote (DMic s.v.; Bernabé et alii 1990-1991; Bernabé 2008, 208-211; 2016); il sostantivo è attestato anche nella serie Se per descrivere il materiale impiegato nella fabbricazione del corpo del carro, indicato dal logogramma *241 cur (classe S).

te-mi-dwe-ta: il termine indica una specifica tipologia di ruota e, più nel dettaglio, fa riferimento al modo in cui i raggi erano fissati al cerchione; non a caso, la voce te-mi-dwe-ta è unanimemente ricondotta al greco *τερμίδ-ϝεντ-ς (cf. gr. classico τερμίς, Hom. τερμιόεις) e ha il significato di provvisto di piedini, (DMic s.v.; Bernabé et alii 1990-1991; Bernabé 2008, 208-211; 2016).

ZE: abbreviazione acrofonica atta ad indicare la registrazione di una coppia di ruote (cf. gr. ζεῦγος, /dzeugos/, paio) (Bernabé et alii 1990-1991; Bernabé 2016; su ZE in generale si veda nello specifico Melena 1987b).

⇒ Further information on LiBER

Tavoletta a forma di foglia di palma lievemente irregolare, le cui estremità risultano leggermente assottigliate e arrotondate. A differenza degli altri documenti redatti dallo scriba H 130 (19 x 3 x1,7 cm ca), KN So 4448 misura 17 x 2,5 x 1,5 cm ca  (Olivier 1967, 79).

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