X 522

La tavoletta KN X 522 fu rinvenuta nel deposito F8, ossia nell’area del complesso di ambienti noti come West Magazines e, più nello specifico, nel magazzino IX (https://damos.hf.uio.no/4323, Del Freo 2016, 185-186).

Si tratta di un documento a forma di foglia di palma, preservato solamente nella parte destra e recante il toponimo pa-i-to (Festòs), scritto con caratteri di dimensioni maggiori e seguito dal sillabogramma e in frattura, che doveva costituire la parte iniziale di una parola andata perduta.

Le possibilità di integrazione del documento più plausibili sembrano essere due. In primo luogo, il testo di KN X 522 potrebbe essere completato con la voce e-ne-re-ja (Melena 1975, 83-94), giacché, nonostante la sua frammentarietà, quel che resta della tavoletta ha comunque consentito di istituire un parallelo con documenti come KN Ak(1) 638 o Ai(2) 762+. Nel primo caso, la voce compare in associazione alla località di Amnisos (a-mi-ni-so), nel secondo a quella di ra-ma-na, toponimo non meglio identificato, ma attestato al caso allativo (ra-ma-na-de) in KN Fh 353, ove si registrano 9,6 litri di olio (DMic s.v.).

KN Ak(1) 638 (H 103)

.A                          ‘e-ne-re-ja[‘

.B                                  ko-wa[

.C        a-mi-ni-so  /  ko-wo[

 

KN Ai (2) 762+ (H 227)

]ra-ma-na  , / e-ne-ra     MUL[

 

Il termine è stato interpretato come un nome di ufficio connesso all’industria tessile: letteralmente, le e-ne-re-ja (gr. ἐνέρεια) sarebbero da intendersi come delle lavoratrici impegnate nella produzione e/o nella lavorazione di e-ne-ra (nom./acc. plur. neutro di e-ne-ro) (DMic s.v.); tuttavia, la natura di questo prodotto è tutt’oggi dibattuta. Difatti, posta la sua vicinanza alla voce omerica ἔνεροι, letteralmente “quelli che sono/si trovano al di sotto”, il sostantivo e-ne-ro/e-ne-ra è stato alternativamente letto come un “indumento intimo” (Björk 1954, 275 e Docs. 318 apud Melena 1975, 88-89) o come un “abito da lutto” (Chantraine 1963, 18 apud Melena 1975, 89), nonché, più plausibilmente, come il “filato destinato all’ordito” (DMic s.v., Melena 1975, 90-91; Lujàn 1999, 347-349) in contrapposizione a o-nu-ka (gr. *ὄνυχα, nom./acc. plur da o-nu, gr. *ὄνυξ), ossia il “filato destinato alla trama” (DMic s.v., Melena 1975, 90-91; Lujàn 1999, 347-349; ma si vedano, tra gli altri, anche Firth-Nosch 2001-2002 e Del Freo et alii 2010, 345 per altre letture del termine o-nu/o-nu-ka).

L’altra possibile integrazione di e[, sebbene meno plausibile, è e[ta-wo-ne-u, termine che potrebbe essere tanto un antroponimo quanto un nome di ufficio connesso, ancora una volta, all’industria tessile e, più nello specifico, impiegato nella produzione/lavorazione di e-ne-ra e o-nu-ka. Secondo Melena, si tratterebbe di un individuo la cui mansione era quella di ungere le fibre di lana prima della tessitura (DMic s.v.; Melena 1975, 90-93); di contro, Killen (Killen 1979, 159ss e n.17) propone di intenderlo come un lavoratore impegnato nelle fasi di rifinitura dei tessuti (forse un fullonatore).

In ogni caso, a prescindere da come si decida di integrare la frattura e[, entrambe le voci paiono strettamente connesse alla località di Festòs e alla produzione/lavorazione di tessuti. Se è corretta la lettura di Melena, e[-ne-re-ja, si dovrebbe riconoscere in pa-i-to un centro di produzione specializzato in questo tipo di tessuti; d’altra parte, anche se si integrasse e[ con e[-ta-wo-ne-wo, il legame tra pa-i-to, le e-ne-re-ja ed e-ta-wo-ne-u rimarrebbe comunque plausibile.

pa-i-to  , / e[

A Festòs …

pa-i-to: Nome al caso locativo singolare per il quale risulta comunemente ammessa la corrispondenza con il toponimo Φαιστός (Festòs), la cui localizzazione geografica nella pianura della Messarà, a Sud del fiume Ieropotamos, appare unanimemente accettata.

e[: primo sillabogramma di una parola andata perduta, forse integrabile con il sostantivo e-ne-re-ja, atto a designare un gruppo di lavoratrici del settore tessile impiegate nella produzione/lavorazione di e-ne-ra, un prodotto tessile dalla natura tutt’ora incerta e alternativamente inteso come un “indumento intimo”, un “abito da lutto”, o, più plausibilmente, il “filato destinato all’ordito” (DMic s.v.; Björk 1954, 275 e Docs. 318 apud Melena 1975, 88-89; Chantraine 1963, 18 apud Melena 1975, 89; Melena 1975, 90-91; Lujàn 1999, 347-349); altra possibilità è quella di completare KN X 522 con l’antroponimo e-ta-wo-ne-u, termine identificabile come un antroponimo o come un nome di ufficio designante un lavoratore dell’industria tessile, forse un oleatore dei fili di lana (Melena 1975, 90-93) o un rifinitore attivo nella lavorazione di e-ne-ra e o-nu-ka (Killen 1979, 159 ss).

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KN X 522 è la parte sinistra di una tavoletta a forma di foglia di palma. Il frammento misura 37,3 mm in lunghezza, 29,2 mm in altezza e 11,2 mm in spessore.

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