N.inv. Pigorini/ Serie W
71956

Il nodulus 71956 è parte di un gruppo di cinque noduli recanti un’impressione di sigillo raffigurante “una barca a remi apparentemente rivolta a sinistra” (Del Freo 2002-2003, 69).

Il documento è anepigrafo.

I noduli sono masserelle di argilla privi di cordino, recanti da una a tre impronte di sigillo e occasionalmente l’iscrizione; si pensa che potessero essere utilizzati come gettoni di pagamento (Hallager 1990, 121; Perna 1994, 93; Hallager 2010, 205).

Il nodulus proviene dal Quartiere Nord-Ovest della Villa, come la quasi totalità delle cretule; probabilmente in origine conservati al piano superiore, crollato a seguito dell’incendio che distrusse la distrusse, sono stati ritrovati nel vano 13, per questo battezzato “la stanza dei sigilli” e nell’area del portico 11 (Halbherr 1903, 30; Levi 1925, 73; per i luoghi di provenienza dei documenti amministrativi cfr. Militello 1988, 1992, 2001, 2011).

Misure 2.15 x 1.2 x 1.0 cm.

L’impressione di sigillo HT 118 è attestata su 45 supporti; solo uno al Museo Pigorini (Del Freo 2002-2003, 69).

Il motivo rappresenta una barca in forma di grifone, guidata da un rematore molto stilizzato con la schiena inarcata come dallo sforzo della remata. La figura del rematore potrebbe essere assimilabile ad una figura divina secondo il tipo iconografico della Dea al di là del mare (Galanakis 2007, 124), mentre per la barca l’anello di Mochlos offre un preciso confronto (Tully-Crooks 2015, 138-9).

Il cattivo stato di conservazione lo aveva inizialmente fatto interpretare come “un falco o un aquilotto”, leggendo l’immagine non in senso orizzontale, bensì in senso verticale. Discussioni sul verso di lettura del motivo iconografico ha portato anche a ritenere che la duplicità di interpretazioni fosse voluta (McGowan 2011; 2018).

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